La Mercury è stata la prima capsula spaziale monoposto americana utilizzata per portare un uomo nello spazio.
La sua forma a campana, nella parte inferiore, su cui era innestata una cilindroconica, era un compromesso costruttivo per affrontare nel migliore dei modi il momento critico del rientro nell’atmosfera ad una temperatura dell’aria che avvolgeva il fondo della capsula di circa 5.260° C e del metallo dello scudo termico dell’astronave che raggiungeva i 1.650° C.
La parete interna della astronave era in titanio (spessore 0,25 mm) con un isolante di ceramica e quella esterna era di nichel con spessore di 0,4 mm.
L’astronauta era seduto con la schiena sul fondo orizzontale ed era quasi incastrato in un sedile sagomato attorniato dalle console degli strumenti. Lo spazio a sua disposizione era di soli 1,56 metri cubi.
Questa posizione era stata scelta perché le accelerazioni e decelerazioni della gravità, imposte dalle velocità, si potessero distribuire uniformemente su tutto il corpo dell’astronauta.
La capsula possedeva sulla cima una torretta d’emergenza formata da una incastellatura sormontata da un razzo.
ll primo volo orbitale con astronauta a bordo è stato effettuato il 20 febbraio 1962 con il pilota John Glenn; missione denominata MA-6 Friendship 7, durata 4 ore, 55 minuti e 23 sec.
Glenn ha effettuato tre orbite attorno alla Terra, un giro ogni 88 min e 29 sec., ad un’altitudine variabile tra i 161 e 261 km con una velocità di 28.240 km all’ora. L’accelerazione al decollo e al rientro è di 7,7 g.
Le capsule Mercury hanno effettuato: 5 voli sub-orbitali, e cinque voli orbitali.
Costo del programma: 392.600.000 dollari
Forze impegnate: 2.020.528 persone di cui: 1.360 della NASA, 2.000.000 dell’industria e 18.000 persone del Dipartimento della Difesa per i recuperi in Oceano.
MODELLO DELLA CAPSULA SPAZIALE MERCURY
MODELLO ELABORATO DA KIT DI MONTAGGIO (a cura di Gianni Chelleri, vicepresidente del CCAT)
Questo modello rappresenta l’astronave, o capsula spaziale, Mercury in scala 1:48.
Il modello e’ stato realizzato nell’ anno 1969.
Il kit di montaggio e’ stato acquistato in america da un mio carissimo amico ,durante un viaggio di lavoro, assieme a quello della capsula spaziale Gemini.
Il Kit della Revell era abbastanza realistico ma non aveva molti particolari di costruzione per cui ho dovuto provvedere, attraverso le foto dell’unica rivista che trattava argomenti di astronautica in inglese “ space flight”, a costruire piccole parti esterne, a modificare l’abitacolo interno della capsula e aggiungere qualche particolare della parte posteriore.
Particolare attenzione e’ stata dedicata al montaggio e colorazione della struttura a torretta anteriore di “ salvataggio “ portante il serbatoio e i tre motori conici .
Non e’ stato facile trovare le corrette sfumature dei colori della struttura visto che ogni foto, a seconda dell’illuminazione particolare nello spazio, dava una tonalita’ leggermente diversa al colore.
La capsula e’ stata poi fissata sul supporto fornito dal kit di montaggio.